Anodizzazione: il processo di ossidazione che protegge i metalli
L’anodizzazione o ossidazione anodica, applicabile esclusivamente sull’alluminio, è un processo elettrochimico non spontaneo attraverso cui viene a formarsi, sulla superficie dell’alluminio, uno strato protettivo in grado rinforzarne la resistenza alla corrosione.
L’ossidazione anodica dell’alluminio, nota anche come anodizzazione, è un trattamento protettivo che trova applicazione in molteplici ambiti, da quello casalingo fino a quello industriale.
Si tratta di una pellicola di spessore variabile dai 5 ai 20 micron, quindi non impatta le dimensioni dell’oggetto.
L’anodizzazione è un processo applicabile unicamente all’alluminio che provoca una reazione tra il metallo e l’ossigeno e favorisce la formazione di ossido di alluminio. Quest’ultimo va a depositarsi sulla superficie dell’oggetto, creando uno strato protettivo.
Il trattamento di anodizzazione tecnica delle leghe di alluminio può essere fornito sia con il colore naturale dell’alluminio, sia colorato; viene richiesto anche per le sue doti estetiche quando l’aspetto visivo è un fattore decisivo che va preservato nel tempo.
Come avviene il processo di anodizzazione
In campo industriale, l’anodizzazione passa attraverso tre stadi:
- Trattamenti preliminari o pretrattamento chimico-meccanico: se ne possono effettuare diversi, di natura sia chimica, sia meccanica che in azione combinata e sono la spazzolatura meccanica, la sgrassatura e la satinatura chimica, la neutralizzazione e il decapaggio;
- Ossidazione anodica: dopo il trattamento viene eseguito il processo di anodizzazione, mediante il quale si crea una pellicola di ossido sul metallo, rendendolo estremamente poroso. La porosità è una condizione ideale per la colorazione;
- Finitura: queste fase prevede tre passaggi. Il primo è la colorazione, poi il fissaggio in acqua demineralizzata per chiudere i pori e rendere lo strato anodico vetroso ed impermeabile, rendendo la superficie più resistente alla corrosione; infine l’oliatura, che serve per rimuovere eventuali polveri residue del fissaggio.
La prima fase consiste, pertanto, nell’applicazione di trattamenti propedeutici ad una lavorazione: quindi, a seconda delle esigenze, verranno attuate la sgrassatura o pulitura, la satinatura o la lucidatura. I processi possono essere applicati singolarmente o combinati.
Nella seconda fase si passa al processo elettrochimico vero e proprio, attraverso il quale si forma la pellicola di ossido di alluminio che copre la superficie del metallo.
La terza fase, quella della finitura, consente di trattare la superficie porosa e di renderla impermeabile. Il seguente processo di oliatura rimuove la polvere di fissaggio.
Quindi lo scopo del trattamento di anodizzazione consiste in un miglioramento delle proprietà di durezza superficiale, di resistenza all’usura e all’abrasione e in una valorizzazione estetica del manufatto.
Trattamenti di anodizzazione Argos
Il trattamento Argos Anodizing è regolato dalla certificazione UNI-EN-ISO 7599 e conferisce alla superficie un’eccellente antiusura, alto scorrimento e ottima resistenza alla corrosione.
L’anodizzazione viene utilizzata prevalentemente per le applicazioni sui particolari meccanici installati sui macchinari e nei settori automobilistico, aeronautico, chimico, petrolifero e in generale in tutti quei mercati dove è richiesta una elevata resistenza alla corrosione e all’usura, abbinata ad una resa estetica di qualità.
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