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Trattamenti

Anodizzazione colorata o ossidazione anodica colorata

L'anodizzazione colorata permette, oltre che di migliorare le caratteristiche delle superfici grazie al processo di anodizzazione, di ottenere particolari effetti decorativi attraverso la colorazione del materiale di base.

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Anodizzazione colorata: cos’è e come si ottiene

Per migliorare le caratteristiche dei materiali metallici è possibile ricorrere a diversi trattamenti superficiali. Tra questi senza dubbio l’anodizzazione (o ossidazione anodica) è quella più utile e soprattutto maggiormente richiesta in ambito industriale. In che cosa consiste? Questo speciale trattamento consente di proteggere le superfici metalliche dalla corrosione in modo particolare può essere impiegato per migliorare le proprietà di certi oggetti, generalmente quelli fatti in alluminio ma non solo. Si tratta di un processo elettrochimico di tipo non spontaneo che viene messo in atto per consentire la formazione di uno strato protettivo in superficie – il cui spessore può variare dai 5 ai 20 micron, senza influire quindi sulla dimensione dell’oggetto – che rende il materiale molto più durevole e resistente.

Tre fasi del processo: trattamenti preliminari, ossidazione anodica e colorazione

Ci sono tre fasi principali che sono previste nell’ambito del processo di anodizzazione industriale. Innanzitutto si possono effettuare dei trattamenti preliminari, a partire dalla spazzolatura meccanica e dalla sgrassatura o satinatura chimica fino ad arrivare a neutralizzazione e decapaggio. Una volta ultimato lo specifico trattamento, si può passare al processo di ossidazione anodica vero e proprio. Grazie ad esso diventa possibile la formazione sul metallo stesso di una pellicola di ossido, che rende il materiale poroso. E questa porosità è proprio la condizione ideale per il terzo step del procedimento ovvero la colorazione. Ci sono molti ambiti in cui l’anodizzazione colorata può essere impiegata, dal settore dell’architettura a quello dell’aeronautica, senza contare le applicazioni in ambito privato, elettronico, dei trasporti e nel settore industriale.

Tonalità e finiture estetiche: così il pigmento si lega all’oggetto

L’ossidazione anodica colorata può essere effettuata in moltissime nuance, che in pratica comprendono tutta la scala cromatica. Si possono scegliere tonalità più tradizionali ma anche colorazioni sui generis, su specifica richiesta del cliente. Questo passaggio può inoltre essere preceduto da interventi di finitura estetica, per esempio l’incisione chimica oppure la spazzolatura e la satinatura così come la pallinatura e la brillantatura chimica.

Abbiamo accennato al fatto che è principalmente sulle leghe di alluminio che si fa l’anodizzazione: il pigmento, grazie a questo particolare procedimento, rimarrà per sempre poiché verrà intrappolato nella superficie stessa del pezzo trattato. È per aumentare la resistenza alla corrosione, all’usura e all’abrasione che si sottopongono i particolari di alluminio al processo di anodizzazione.

I colori dell’ossidazione anodica

I colori alluminio anodizzato sono molti, in particolare si fa spesso ricorso all’anodizzazione nera, anodizzazione argento, anodizzazione blu e anodizzazione oro. Senza dimenticare la possibilità di effettuare l’anodizzazione rossa. Quella di alluminio è una lega che si caratterizza per il fatto di essere estremamente duttile e leggera: viene utilizzata normalmente in una moltitudine di settori, anche in ambito quotidiano e non soltanto in contesti di tipo industriale. Generalmente si ricorre all’anodizzazione colorata per determinati articoli immessi sul mercato con l’intenzione di avere un forte impatto (oggetti di design e complementi d’arredo, per esempio).

Come avviene l’anodizzazione colorata step by step

La colorazione del pezzo si ottiene per semplice immersione dello stesso in soluzioni coloranti ad hoc. I particolari possono essere colorati durante il processo di anodizzazione in modo da ottenere un effetto decorativo. Le soluzioni coloranti entrano nei pori del materiale e vanno a formare legami chimici diversi. Ma da che cosa dipende la scelta del colore? Dipende dal tipo di applicazione, per cui certi colori sono meglio rispetto ad altri nel caso in cui l’oggetto si debba utilizzare all’esterno.

Deve esserci uno strato di anodizzazione di circa 15 micron per poter consentire una corretta colorazione. La tonalità del colore viene influenzata dalla composizione della lega di alluminio. Il colore finisce per diventare parte integrante dell’oggetto stesso, non un semplice strato che si va ad aggiungere a quello dovuto al processo di ossidazione.

Il fatto di procedere con l’anodizzazione colorata di determinati prodotti consente come detto di ottenere certi particolari effetti decorativi, migliorandone in maniera netta l’aspetto estetico. La qualità e la durata nel tempo, così come la resistenza alla corrosione, non vengono in alcun modo scalfiti o ridotti. Non viene pregiudicato l’effetto della lavorazione: viene conferito un qualcosa in più all’oggetto, che diventa esternamente più gradevole e performante.

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