Passivazione, il trattamento che protegge i metalli dalla corrosione
Uno dei difetti più rilevanti del ferro, in caso di mancata manutenzione e di esposizione agli agenti atmosferici, è la formazione di ruggine, un fenomeno corrosivo che comporta complicazioni dal punto di vista estetico e strutturale.
Per ovviare a questo problema, si possono adottare trattamenti superficiali, come ad esempio la passivazione, che permettono la creazione di uno strato protettivo atto a ridurre o impedire fenomeni di corrosione.
Come avviene la passivazione e in quali ambiti si applica
Se il ferro, a contatto con l’aria umida e l’acqua, crea lo strato friabile di ruggine, altri metalli, come zinco, titanio e alluminio, reagiscono con l’umidità e l’acqua formando uno strato solido e non poroso, che svolge una funzione di protezione del metallo sottostante. Questo fenomeno è noto come passivazione ed era già conosciuto a partire dalla metà del XVIII secolo grazie al lavoro dello scienziato russo Lomonosov, per poi giungere all’attuale accezione per opera del chimico tedesco Schonbein.
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