Il fermo macchina è una tipica situazione con cui le aziende di produzione hanno a che fare nel tempo. I fermi macchina interrompono i processi di produzione per motivi legati alla manutenzione, alla sostituzione o all’aggiornamento dei macchinari. Questo tipo di attività risulta non dannosa quando è programmata; al contrario, se il fermo macchina non è previsto, comporta una serie di problemi, che si concretizzano nel blocco produttivo e in una conseguente perdita economica.
Sono diversi i fattori che possono causare un fermo macchina, da un errore operativo ad una carente manutenzione, a materiali non congeniali al tipo di supporto, fino al danneggiamento hardware o software.
Quali sono i costi del fermo macchina per un’azienda?
A livello di multinazionali, un fermo macchina ha dei costi potenziali che possono andare da centinaia a milioni di euro in un anno. Un report statunitense ha rivelato che una compagnia IT può perdere dagli 84.000$ ai 108.000$ per ora durante un fermo macchina. Stesso discorso per le aziende manifatturiere. Per le piccole e medie imprese i costi sono certamente più bassi, ma inficiano comunque in maniera notevole sul bilancio (in gravità proporzionale al tempo di fermo).
Sempre lo stesso studio ha esaminato le conseguenze relative a fermi macchina aziendali, rilevando come la perdita di fiducia da parte dei clienti risulti un problema comune a tutti i settori
Come prevenire un fermo macchina
Abbiamo visto che i fermi macchina programmati non comportano problemi ad un’azienda, anzi sono funzionali alla sua stessa produttività, mentre quelli non previsti possono essere particolarmente dannosi. Tuttavia, esistono alcuni accorgimenti per ridurli (non si può mai avere la certezza di impedire al 100% un fermo macchina imprevisto).
Eseguire un controllo sullo stato delle macchine
Non è di certo un’attività semplice, ma programmarla di tanto in tanto potrebbe evitare conseguenze catastrofiche: controllare i macchinari e identificare quelli obsoleti favorisce una comoda prevenzione. Anche le aziende più all’avanguardia possono avere in dotazione macchinari datati, perché ancora funzionanti e performanti; il problema, però, può presentarsi nel momento in cui sono richiesti pezzi di ricambio, magari fuori produzione e difficili da reperire. Eseguire un controllo permette di venire a conoscenza delle potenziali criticità, così da non essere impreparati all’evenienza.
Formare adeguatamente il personale
Un fermo macchina può essere anche causato da un errore umano, per via di una procedura non rispettata, una conseguenza che si può verificare anche in presenza di personale altamente qualificato. La differenza tra il ripristino rapido della produttività e il fermo macchina dipende soprattutto dalla capacità degli addetti ai lavori di saper gestire una situazione di emergenza: la formazione non va rivolta alla mera conoscenza dei processi, ma va ampliata a tutte le dinamiche di produzione, inclusi gli stop inattesi.
Utilizzare materiali ad alta efficienza e resistenza
Tra le cause frequenti dei fermi macchina vanno incluse quelle meccaniche, come accade ad esempio con i rulli gommati nel settore non-woven: la loro trazione non è idonea per un materiale così leggero e scivoloso per cui possono incepparsi. O ancora gli stampi per gomma e plastica, che se non rivestiti procurano difficoltà nello staccare i pneumatici e altri prodotti che possono danneggiare l’aspetto estetico dell’oggetto stampato. Con l’adozione dei trattamenti e rivestimenti antiaderenti Argos si possono ridurre o azzerare gli utilizzi di spray distaccanti a seconda dei casi.
Utilizzare dei rivestimenti adatti ad ogni tipo di prodotto permette di ridurre il rischio di fermi macchina dovuti a causa meccaniche. Imprese come Argos riempiono il vuoto funzionale lasciato nel settore dei rivestimenti, proponendo soluzioni ad hoc e personalizzate, in base alle diverse esigenze produttive.
Non è solo importante la qualità dei materiali, ma lo sono anche le loro caratteristiche: in base al settore industriale, infatti alcune superfici sono più performanti di altre; per allacciarsi al discorso precedente, per il non-woven o i cicli di produzione ad alta velocità (nastri adesivi e pannolini ad esempio), servono rivestimenti superficiali ad elevata trazione e anticolla; nell’oil & gas saranno più idonei rivestimenti anticorrosivi e resistenti ad elevate temperature; nel settore food & packaging la facilità di pulizia e l’antiaderenza rappresentano un valore aggiunto.